Universo Uomo
- info202268
- 27 feb
- Tempo di lettura: 9 min
Aggiornamento: 3 mar
Sabato 12 Aprile dalle 16 alle 20 presso la Sala Riario di Ostia Antica verrà presentato il. Progetto UNIVERSO UOMO dell'associazione culturale APS Amici... Di Versi. Verrà rappresentato l'Uomo in tutte le sue sfaccettature attraverso la lettura di brani, di poesie, testimonianze, musica, ballo, scketch teatrali, danza, presenza di ospiti illustri , premiazione di tre Uomini che si sono distinti nel campo del sociale, ambiente e cultura. La Tematica:
Essere Uomo non è facile e in questo contesto storico dove l'essere maschio è un ruolo molto difficile da vivere, noi dedichiamo un pomeriggio a " Lui" l'uomo nella sua dolcezza, sensibilità, sensualità, tenerezza..... L'uomo, al centro dell'attenzione pubblica della sua violenza femminicida.... perché non parlare dei loro Demoni? Perché non chiederci cosa nasconde l'uomo nella sua interiorità? Vi siete mai chiesti perchè l'uomo non versa lacrime? Vi siete mai chiesti perché l'uomo è così riservato, taciturno, diplomatico? Vi siete mai chiesti cosa sente e prova l'uomo separato o divorziato? Vi siete mai chiesti perché l'uomo scatena tanta violenza? Parliamone insieme con gli ospiti, con ironia e sacralità , con dolcezza e rispetto... Cerchiamo attraverso le Parole scandite dall'Uomo il senso del loro esistere. Chiediamo e condividiamo con loro un abbraccio affettuoso, una carezza, un sorriso, chiediamo la loro essenza. La testimonianza dal vivo raccoglie emozioni condivise, non ve le negate... Non vergognatevi di esprimere dolore e sofferenza a voi negato da sempre per non passare da " Femminucce". Liberatevi con le parole e le lacrime, noi saremo lì ad unirci al vostro Universo nascosto, represso e sconvolgente. L'Uomo che desidera partecipare a questo Evento Unico in Italia mi contatti. Daniela Cococcia
3383662125
Sala Riario Episcopio di Ostia Antica
Sabato12 Aprile all'Evento " Universo Uomo " parleremo di molteplici tematiche dedicate a LUI l'Uomo in tutte le sue sfaccettature .
Le tematiche che affronteremo attraverso l'arte a 360° verranno rappresentate attraverso la musica, il ballo, la danza, la poesia, testi narrativi, monologhi, scketch teatrali, testimonianze, ospiti e consegna targhe agli uomini che si sono distinti nel campo del sociale, della cultura e dell'ambiente, inoltre una targa giornalistica.
Le tematiche di cui parleremo saranno:
Fragilità e Forza
Vulnerabilità
Stereotipo
Decostruzione
Mascolinità
Vergogna
Abbraccio
Altro
Quando gli uomini affrontano il tema della violenza da parte di uomini sulle donne e altre minoranze di genere, possono sentirsi chiamati in causa e volersi dissociare dalla rappresentazione dell’uomo violento. “Non tutti gli uomini” - si sente dire - “Non siamo tutti così”. C’è anche chi coglie l’occasione per ricordare che “anche noi uomini soffriamo, ma dei problemi degli uomini non si parla”.
La ricerca ha dimostrato che in condizioni di minaccia alla propria mascolinità, gli uomini tendono ad agire secondo le norme tradizionali per ripristinare la propria mascolinità, ad esempio adottando comportamenti rischiosi, aggressivi, e addirittura di molestia verso le donne. Inoltre, più alta è l’adesione alle norme di mascolinità tradizionale e più gli uomini tendono a supportare la violenza e le molestie sulle donne. Tuttavia, l’adesione alle norme di mascolinità tradizionale ha anche importanti ricadute sul benessere psico-fisico degli stessi uomini. Per fare solo alcuni esempi, rispetto alle donne, gli uomini hanno una aspettativa di vita inferiore e meno sana; fanno meno prevenzione e assumono comportamenti più rischiosi, chiedono meno aiuto professionale per problemi di salute fisica o psicologica, e riportano tassi di suicidio maggiori. Mantenere un’immagine di imperturbabile invincibilità è incompatibile con il riconoscimento e l’espressione delle proprie emozioni, che vengono inibite, portando facilmente a un cortocircuito.
Come uscire da questo circolo vizioso dannoso per tutta la società? Negli ultimi anni sempre più uomini stanno esprimendo frustrazione rispetto al modello di mascolinità tradizionale “machista” e cercano modelli alternativi, più flessibili e liberi: offrire opportunità di educazione e norme di genere e il loro impatto nelle nostre vite rappresenta un primo, importante passo da fare per raggiungere questo obiettivo.
Il cambiamento maschile deve trovare strade che possano nascere tra gli stessi uomini e nelle loro relazioni con le madri, sorelle, compagne, amiche e soprattutto tra di loro, uomini che parlano liberamente e senza vergogna delle loro emozioni e fragilità, senza provare imbarazzo. La differenza tra Uomo forte e Uomo fragile:
il primo indica solidità, resistenza fisica agli insulti esterni, stabilità morali, forza competitiva
La forza interiore è la capacità di affrontare le avversità con coraggio, resilienza e determinazione. Essa si manifesta nei momenti difficili, quando ci sentiamo sfidati o quando siamo chiamati a superare ostacoli. Capire questa risorsa interiore è il primo passo per potenziarla.
“L'uomo è un animale addomesticato che per secoli ha comandato sugli altri animali con la frode, la violenza e la crudeltà.”Sir Charlie Chaplin
il secondo indica predisposizione a cedimenti fisici, malattie, debolezze morali, timidezza e paura
La fragilità
«Sento forte il desiderio di svelare la mia fragilità, di mostrarla a tutti coloro che mi incontrano, che mi vedono, come fosse la mia principale identificazione di uomo in questo mondo. Un tempo mi insegnavano a nascondere le debolezze, a non far emergere i difetti, che avrebbero impedito di far risaltare i miei pregi e di farmi stimare. Adesso voglio parlare della mia fragilità, non mascherarla, convinto che sia una forza che aiuta a vivere». Viene un tempo, nella vita di ogni uomo, in cui bisogna imparare a convivere con le proprie fragilità, accettandole. E magari, come scrive Andreoli, scoprire come esse non siano qualcosa di cui vergognarsi, bensì una risorsa per vivere meglio con sé stessi e con gli altri. Da giovani combattiamo contro le nostre debolezze, nascondiamo i nostri difetti. Ci comportiamo come i nostri lontani cugini, gli oranghi, che si battono il petto per mostrare ai nemici quanto siano forti. Per mascherare difetti e paure, facciamo nostro il modello dell'uomo (e della donna) sicuro e compiaciuto di sé, di un uomo invincibile che, come recitava una nota pubblicità televisiva, non deve chiedere mai. Impariamo presto che la nostra timidezza è un handicap, la sensibilità rende vulnerabili, e che farsi rispettare significa imporre la propria volontà con determinazione e prepotenza. Fin da ragazzi ci insegnano che la vita è una competizione e che gli altri sono avversari da battere. La vita è una giungla, ci ripetono, mostra più grinta, colpisci prima di essere colpito, non aver paura di farti avanti, sgomita più che puoi, senza farti troppi scrupoli. Perché c'è anche la giustificazione morale: stai sicuro che gli altri farebbero lo stesso con te. E così impariamo a nascondere i nostri difetti, le nostre inadeguatezze, cercando ogni giorno di corrispondere all'immagine della persona forte, sicura, soddisfatta, a proprio agio nella vita. La nostra società ci vuole belli e fisicamente perfetti, bravi nello studio, abili nello sport, efficienti sul lavoro, a proprio agio nelle relazioni sociali, soddisfatti nella vita amorosa, in una parola sempre e comunque vincenti, quando sappiamo benissimo che non è così.
“La vita è meravigliosa se non se ne ha paura.”
Sir Charlie Chaplin
LA VULNERABILITA'
Il desiderio narcisistico di essere onnipotente e padrone del mondo induce l'uomo non solo a rifiutare quegli aspetti che gli ricordano la sua condizione fragile e mortale, ma anche a proiettarli fuori di sé, in soggetti che egli comincerà a considerare come deboli, inferiori e degni di disprezzo: le donne, i bambini, i malati, gli anziani, i poveri, i migranti, tutti coloro che portano impressa e non possono nascondere l'impronta dell'impotenza e del bisogno di aiuto. Ed è così che si creano le gerarchie sociali, i forti al comando e i deboli al servizio, come pure le discriminazioni dei gruppi umani considerati inferiori perché socialmente deboli e indifesi. Non diversamente, anche Vittorino Andreoli sottolinea che la volontà di potenza nasce «come difesa dalla fragilità, dal non volerla accettare, incapaci di sopportare il limite e la condizione umana, immaginandosi parte di una élite divina scesa sulla terra per dominare e per dimostrare la propria immortalità, dimenticando che anche il Dio che si è fatto uomo è morto, morto sulla Croce» Senza dubbio il conflitto con la propria vulnerabilità interessa maggiormente il maschio, a cui per secoli la società ha chiesto quasi unicamente prestazioni fisiche e intellettuali. È il maschio che si vergogna di manifestare le proprie emozioni, i propri sentimenti, la propria sensibilità. È il maschio che pretende sempre di farcela da solo, senza l'aiuto di nessuno. Ed è il maschio che ancora oggi considera la donna un oggetto di possesso da cui non sopporta di essere rifiutato. Dal momento, però, che i ruoli tra uomini e donne si stanno scambiando e che la società di massa si avvia verso una sempre maggiore omologazione, anche le donne devono fare i conti con le richieste pressanti di prestazioni e di risultati da parte di un mondo sempre più dominato dalle logiche della crescita e dell'efficienza tecnologica. Richieste alle quali si può rispondere solo mettendo da parte la consapevolezza della fragilità propria e degli altri, di tutto ciò che in altre parole non permette di essere all'altezza delle aspettative di un sistema che ricompensa solo il successo.
L'orrore dell'abbandono e la commovente vulnerabilità di un bambino costituiscono lo sfondo cupo e tragico di un mondo ostile.
Tratto dal film The Kid
LO STEREOTIPO
Il peso dello stereotipo è la fragilità maschile e la sfida delle aspettative. La fragilità è offuscata dalle aspettative di forza e invulnerabilità.
AGLI UOMINI STA BENELA GABBIA DEGLI STEREOTIPI ALL'INTERNO DELLA QUALE CRESCONO?
Gli uomini hanno difficoltà ad entrare in contatto con se stessi specialmente quando eventi di vita stressanti come separazioni , lutti o perdita di lavoro mettono a nudo le loro fragilità.
Nella società odierna di grandi trasformazioni questo stereotipo sembra vacillare: l'idea di un maschile che deve essere per forza solido. Per l'uomo accettare e integrare quelle caratteristiche femminili come la sensibilità, empatia e vulnerabilità richiede purtroppo coraggio e consapevolezza.
Per l'uomo forte e autosufficiente la fragilità diventa scetticismo.
Bisogno di aiuto? Fonte di debolezza
Cambiamenti culturali sulla crescita
Mentre sulle bambine si sta lavorando sul cambiamento: giocattoli, pubblicità e altro
sui maschi il ciclo è lo stesso...libri e giochi
Si potenzia il ruolo bambina/donna ma non si DECOSTRUISCE l'immagine culturale della virilità, la nuova visione della mascolinità.
Decostruire i messaggi fino ad ora insegnati " come essere uomo".
L'uomo che si sente libero di essere ciò che vuole:
Piangere in una riunione sotto stress
Non avere per forza addominali
Non soffrire per la perdita dei capelli
L'Appartenenza: passare per una femminuccia ti isola...
MASCOLINITA'
Alcune persone identificano che il maschilismo si perpetua attraverso la pressione per crescere i bambini in un certo modo e instillare costruzioni sociali di genere durante lo sviluppo di un bambino. Ciò è completato dalla lontana relazione padre-figlio in cui l'intimità e l'affetto sono tipicamente evitati.
Cos'è la mascolinità tossica? Si parla di mascolinità tossica quando alcune caratteristiche riconducibili ai ruoli di genere devono essere soddisfatte affinché si sia riconosciuti come veri uomini. Essere un vero uomo significherebbe: non mostrare le proprie emozioni né di essere sensibili
Secondo la concezione derivante dalla mascolinità definita in maniera tradizionale, gli uomini devono aderire a stereotipi rigidi, come essere forti, dominanti, coraggiosi, aggressivi ed emotivamente distanti. L'espressione delle emozioni, soprattutto quelle considerate deboli o vulnerabili
COME SALVARSI
DOVE PARTIRE?
Dall'EDUCAZIONE
Accettarsi senza vergogna le proprie fragilità, sviluppando con le proprie emozioni un rapporto sano e duraturo, elaborando frustrazioni e sconfitte per diventare uomini liberi.
La fragilità maschile è sempre stata a lungo un tabù, creando Handicap emotivo.Ignorare la tristezza e la paura aumenta la sofferenza e favorisce la solitudine, aggressività e violenza verso se stessi e verso gli altri. Dalle statistiche i suicidi maschili sono il doppio di quello delle donne.
Si cresce con le Gabbie Emotive, scatole piene....dove dentro c'è frustrazione e vergogne.
LA VERGOGNA
L'ostacolo della condivisione delle emozioni maschili è la VERGOGNA di mostrarsi spaventati,rattristati o teneri.
Ulisse e Gilgames piangevano gli amici morti senza vergogna eppure la storia non ha insegnato nulla...
Quanto sarebbe bello se gli uomini potessero chiedere in un momento triste conforto dalla moglie, amici e parenti?
E se gli uomini riuscissero a percepire la paura?
Come sarebbe il mondo se gli uomini potessero reprimere la paura?
L'ABBRACCIO
Quanti abbracci servirebbero per scrollarsi di dosso rabbia e frustrazioni?
E' l'abbraccio dell'altro che può lenire la nostra disperazione, ma lasciarsi abbracciare per il mondo richiede uno sforzo o meglio un cambio di Paradigma . Sentire cosa si prova,condividerlo,accettare la paura ,sentirsi giudicati ( non piangere...non essere una femminuccia...)
Le persone che non ricevono mai abbracci o che ben pochi ne hanno ricevuti sono inconfondibili, per via di quella corazza che hanno dovuto costruire intorno alla loro anima.
Non venire stretti tra le braccia di qualcuno che amiamo ci proietta in una dimensione di solitudine, dove l'unica soluzione sembra essere quella di rafforzare il nostro carattere oltre i limiti umani per riuscire a farcela anche da soli.
Il primo segnale della vita è l’abbraccio.
Significa protezione, affidarsi ad occhi chiusi, cura e culla che solleva dalla malinconia. Questo è il nutrimento che un figlio dovrebbe ricevere. Dovrebbe, perché, a volte, c’è freddo nell'abbraccio e nessuna melodia nel sorriso dei genitori.
L'amore si trasforma in ostilità o in indifferenza, e quell'abbraccio confortante lo cercherai altrove.
O, addirittura, crederai che non esista.
Crederai di non esistere.
E invece, tu esisti".
Aldo Carotenuto

Comments